I fornitori di banda larga potrebbero presto dover mostrare le “etichette nutrizionali” del servizio ai sensi della proposta di regolamento FCC
Nel contesto: in primo luogo, Apple ha iniziato a richiedere alle app nell’App Store di visualizzare le “etichette nutrizionali” sulla privacy nelle loro descrizioni. Ora la FCC sta valutando le regole per richiedere ai fornitori di servizi Internet a banda larga di pubblicare “etichette nutrizionali” sui loro servizi invece di nasconderle nei caratteri piccoli dei loro contratti.
Giovedì, la Federal Communications Commission (FCC) ha annunciato che avrebbe preso una pagina dal regolamento della Food and Drug Administration e l’avrebbe applicata ai fornitori di servizi Internet (ISP). Una proposta di regole approvate da tutti e quattro i commissari richiederebbe agli ISP di fornire ai consumatori una maggiore trasparenza sui loro servizi con un’etichettatura modellata sulle etichette nutrizionali degli alimenti.
“In un negozio di alimentari, le etichette nutrizionali rendono facile confrontare calorie e carboidrati”, ha affermato questa mattina tramite Twitter il presidente della FCC Jessica Rosenworcel. “Abbiamo bisogno delle stesse semplici etichette per la banda larga, così possiamo confrontare prezzo, velocità e dati. Niente più commissioni in caratteri piccoli”.
Rosenworcel sottolinea la tendenza dei fornitori di banda larga a vincolare i consumatori a tariffe nascoste e limitazioni del servizio come noleggio del modem, velocità di caricamento e limiti di dati. Quando si iscrivono al servizio, i consumatori sono spesso lasciati soli a trovare queste cose. Molti clienti si sono lamentati di aver ricevuto fatture con tariffe non divulgate che raggiungono il 50 percento della tariffa di abbonamento pubblicizzata o più.
Secondo le regole proposte, i fornitori dovranno mostrare chiaramente sia la tariffa promozionale contrattata che il prezzo normale di ciascun piano di servizio. Dovranno inoltre rivelare eventuali limiti di dati e le spese di eccedenza. Devono essere indicati anche altri costi come noleggio del modem, tasse governative e costi aggiuntivi.
La FCC spera di eliminare il linguaggio vago e ingannevole utilizzato per descrivere le velocità facendo in modo che le etichette contengano velocità di download e upload “tipiche”. Attualmente, la maggior parte dei provider promuove i propri piani utilizzando le velocità massime ottenibili e inserendo “fino a” nella verbosità pubblicitaria: “Con velocità incredibili fino a 400 Mbps…” Le velocità tipiche, insieme alle informazioni sulla latenza e sulla perdita di pacchetti, forniscono una rappresentazione più accurata di ciò che il cliente può aspettarsi.
Non è chiaro se le regole alla fine cambieranno qualcosa in merito al servizio fornito o ai costi per il consumatore. Poiché i fornitori di banda larga gestiscono essenzialmente un oligopolio, queste nuove regole significano semplicemente che dovranno ingannare apertamente il cliente piuttosto che nasconderlo.